Le Linee guida OCSE sulla condotta responsabile d’impresa

26/Aug/2025 | Blog

In un contesto globale sempre più attento alla sostenibilità, alla trasparenza e al rispetto dei diritti fondamentali, le Linee guida OCSE sulla condotta responsabile d’impresa rappresentano uno standard internazionale di riferimento. Si tratta di raccomandazioni rivolte dai Governi alle imprese multinazionali e concepite per orientare comportamenti responsabili sotto il profilo economico, sociale e ambientale.

Queste linee guida non sono vincolanti per legge, ma rivestono una forte autorevolezza etica e politica, offrendo un quadro di riferimento coerente per affrontare le sfide globali legate alla sostenibilità, alla digitalizzazione, alla tutela dei diritti umani e dell’ambiente

L’aggiornamento del 2023 ha ulteriormente rafforzato l’allineamento con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, gli accordi sul clima e gli standard ESG, rispondendo alle evoluzioni normative e alle aspettative della società civile.

I principi al centro: trasparenza, diritti, ambiente

Al cuore delle Linee guida si trovano alcuni principi cardine, come la due diligence basata sul rischio, la responsabilità lungo tutta la catena del valore, la trasparenza verso gli stakeholder, e il rispetto dei diritti umani e del lavoro. Le imprese sono invitate a prevenire e mitigare gli impatti negativi connessi alle proprie attività, prodotti e servizi, adottando un approccio proattivo e integrato.

La due diligence, infatti, non è solo uno strumento di controllo, ma una leva strategica per rafforzare la governance, proteggere la reputazione aziendale e contribuire a uno sviluppo equo e sostenibile. Questa impostazione non si limita alla sfera interna, ma si estende anche ai partner commerciali, ai fornitori e all’utilizzo dei prodotti e servizi, responsabilizzando l’impresa rispetto a impatti diretti e indiretti.

Le Linee guida coprono un ampio spettro tematico: trasparenza fiscale, anticorruzione (estesa anche ai soggetti terzi), protezione dei consumatori, tecnologie emergenti, diritti sindacali, concorrenza leale, tutela della biodiversità e riduzione delle disuguaglianze. Con l’aggiornamento del 2023, è stata inoltre inserita una maggiore attenzione verso la governance dei dati, la raccolta etica delle informazioni e l’uso responsabile delle tecnologie digitali.

L’ambiente come responsabilità primaria

Uno degli ambiti maggiormente rafforzati è quello ambientale. Le imprese sono chiamate a fornire informazioni adeguate, misurabili, verificabili e tempestive sugli impatti ambientali legati alle loro attività, con l’obbligo di comunicare anche i progressi verso obiettivi dichiarati.

Ma non basta rendicontare. Le Linee guida sollecitano un impegno concreto nel rimediare agli impatti negativi causati o contribuiti, anche attraverso la collaborazione con altri attori responsabili, e nel coinvolgere attivamente gli stakeholder interessati da tali impatti.

In linea con il principio di precauzione, le imprese devono agire anche in assenza di piena certezza scientifica, laddove vi siano minacce di danni ambientali gravi o irreversibili. Viene, inoltre, richiesto di predisporre piani di emergenza per fronteggiare incidenti e situazioni critiche, rafforzando la capacità di risposta e la cooperazione con le autorità pubbliche.

Le performance ambientali non vanno solo mantenute, ma continuamente migliorate, adottando tecnologie pulite, sviluppando prodotti durevoli, riciclabili e sicuri, e promuovendo una maggiore consapevolezza tra i clienti. L’azienda è anche incoraggiata a formare i propri lavoratori su ambiente, salute e sicurezza e a sostenere fornitori e PMI nella gestione ambientale, favorendo un cambiamento sistemico lungo la filiera.

Per ulteriori informazioni leggi l’articolo “Come mitigare gli effetti del cambiamento climatico in azienda”.

Come si integrano nelle strategie ESG

Le Linee guida OCSE si inseriscono con coerenza nel quadro delle strategie ESG, fornendo una struttura operativa per tradurre i principi ambientali, sociali e di governance in azioni concrete e verificabili. Mentre gli standard ESG offrono indicatori di performance e criteri di rendicontazione, le Linee guida propongono un approccio gestionale e comportamentale che rafforza la coerenza e l’integrità dei processi aziendali.

L’impresa che adotta le Linee guida non si limita a “fare bene” per obbligo normativo, ma costruisce fiducia, valorizza il capitale reputazionale, anticipa i rischi e coglie nuove opportunità nei mercati globali, dove la domanda di sostenibilità è in costante crescita.

Particolare rilievo viene dato alla trasparenza nei processi decisionali, anche in relazione alle attività di lobbying. Le imprese sono infatti invitate a garantire che ogni azione di rappresentanza verso i decisori pubblici sia coerente con i principi delle Linee guida e non in contrasto con gli impegni presi su clima, diritti e governance.

Il ruolo dei Punti di Contatto Nazionali

Elemento distintivo delle Linee guida OCSE è il meccanismo di attuazione tramite i Punti di Contatto Nazionali (PCN), istituiti da ciascun Paese aderente. Questi organismi hanno il compito di promuovere la conoscenza e l’applicazione delle Linee guida, facilitare il dialogo tra imprese e stakeholder e gestire le istanze specifiche relative a presunti comportamenti non in linea con i principi OCSE.

I PCN operano garantendo imparzialità, riservatezza e protezione delle parti coinvolte, adottando misure per prevenire ritorsioni e favorendo soluzioni consensuali attraverso mediazione, conciliazione e dialogo assistito. Le loro attività sono monitorate da un sistema di peer review, volto a garantire equivalenza funzionale e diffusione delle buone pratiche tra Paesi.

Ogni PCN deve inoltre rispettare criteri di visibilità, accessibilità, trasparenza e responsabilità, e può adottare diversi modelli organizzativi – da quelli governativi a quelli multistakeholder – in base al contesto nazionale. Il loro operato è accompagnato da report annuali, mentre la riservatezza di alcune informazioni può essere mantenuta per tutelare gli interessi delle parti.

La cornice multilivello della governance OCSE

A livello internazionale, il Comitato per gli Investimenti dell’OCSE e il Working Party on Responsible Business Conduct (WPRBC) supervisionano l’attuazione delle Linee guida, valutando i rapporti dei PCN, gestendo casi di disfunzione sistemica e promuovendo la cooperazione tra Paesi aderenti e non aderenti.

Il Segretariato OCSE svolge invece un ruolo tecnico, fornendo supporto operativo ai PCN, sviluppando strumenti di formazione, curando la raccolta dati e organizzando le revisioni tra pari. Questo sistema multilivello assicura flessibilità operativa, coerenza istituzionale e accountability.

Responsabilità come leva di futuro

In un mondo in rapida trasformazione, le Linee guida OCSE non rappresentano solo uno standard internazionale: incarnano una visione moderna del fare impresa, in cui la creazione di valore non si misura solo in termini economici, ma anche nella capacità di generare impatti positivi per la società.

Adottare questi principi significa inserirsi pienamente nel tessuto sociale ed economico del proprio territorio, assumendo un ruolo attivo nello sviluppo sostenibile e nella coesione comunitaria.Non si tratta semplicemente di mitigare rischi o proteggere la reputazione, ma di riconoscere che la responsabilità d’impresa è una componente strutturale del successo nel lungo periodo.

L’impresa che sceglie la condotta responsabile non solo risponde alle aspettative del presente, ma contribuisce a costruire le fondamenta di un’economia più equa, resiliente e condivisa.

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