Cosa prevede il Critical Raw Materials Act

29/Apr/2025 | Blog

L’Unione Europea sta compiendo un passo decisivo per rafforzare la propria autonomia strategica e sostenere le transizioni verde e digitale: con il Critical Raw Materials Act (CRMA), la Commissione Europea introduce una cornice normativa ambiziosa e lungimirante per garantire l’approvvigionamento sicuro, diversificato e sostenibile delle materie prime critiche, risorse indispensabili per l’industria europea e per il raggiungimento degli obiettivi climatici al 2030.

Il CRMA, annunciato dalla Presidente Ursula von der Leyen nel discorso sullo Stato dell’Unione del 2022, nasce in risposta alla crescente consapevolezza delle vulnerabilità legate alla dipendenza europea dalle importazioni di materie prime strategiche. Si inserisce nel solco della Dichiarazione di Versailles e si allinea con le richieste emerse dalla Conferenza sul futuro dell’Europa e dalla risoluzione del Parlamento europeo del novembre 2021.

Parte integrante del Piano industriale del Green Deal europeo, il CRMA agisce in sinergia con il Net Zero Industry Act, con l’obiettivo di rafforzare la resilienza dell’UE nelle catene di approvvigionamento di tecnologie a zero emissioni, essenziali per la transizione ecologica ed energetica.

Gli obiettivi del Critical Raw Materials Act

Il regolamento risponde in modo strutturato alla crescente domanda globale di materie prime critiche e alla necessità di ridurre la dipendenza da paesi terzi

La strategia europea si articola su sei assi principali:

  1. Produzione interna: entro il 2030, almeno il 10% del consumo annuo dell’UE dovrà provenire da estrazione interna, il 40% da lavorazione e fino al 25% dal riciclo.
  2. Diversificazione delle fonti: l’approvvigionamento di ogni materia prima strategica non dovrà dipendere per oltre il 65% da un singolo paese extra-UE.
  3. Catene del valore resilienti: saranno incentivati progetti strategici attraverso iter autorizzativi più snelli e un migliore accesso ai finanziamenti.
  4. Sostenibilità e circolarità: promozione del riciclo dei materiali, standard ambientali e sociali elevati, tracciabilità delle filiere.
  5. Partnership globali: rafforzamento della cooperazione con paesi terzi tramite accordi di libero scambio e investimenti sostenibili, anche nel quadro del programma Global Gateway.
  6. Coordinamento europeo: creazione di un Comitato europeo delle materie prime critiche, con il compito di supervisionare e armonizzare l’attuazione del regolamento nei diversi Stati membri.

Le azioni previste dal CRMA

Le azioni previste dal Critical Raw Materials Act mirano a rendere operativi gli obiettivi strategici delineati dalla normativa, attraverso un insieme di interventi concreti e coordinati. 

Tra questi, è previsto l’aggiornamento periodico dell’elenco delle materie prime strategiche, sulla base di criteri legati al rischio di approvvigionamento e alla loro rilevanza economica per l’industria europea. Il regolamento punta anche alla semplificazione e accelerazione delle procedure autorizzative per i progetti considerati strategici, relativi all’estrazione, alla lavorazione e al riciclo.

A livello territoriale, gli Stati membri saranno chiamati a identificare e mappare le risorse geologiche presenti nei propri confini, contribuendo così a una migliore pianificazione dell’approvvigionamento. 

Il CRMA stabilisce inoltre obiettivi vincolanti e incentivi economici per promuovere il recupero e il riutilizzo dei materiali, in un’ottica di economia circolare.

Un ruolo chiave è attribuito agli investimenti in ricerca e innovazione, sostenuti anche attraverso partenariati pubblico-privati, per sviluppare tecnologie più efficienti e sostenibili lungo tutta la catena del valore. Parallelamente, saranno effettuate valutazioni periodiche sui rischi di interruzione delle forniture, al fine di prevenire crisi e garantire la continuità dei processi industriali. 

Infine, il CRMA promuove lo sviluppo di alleanze internazionali strategiche, per assicurare un accesso equo, sicuro e responsabile alle risorse critiche a livello globale.

Governance e contesto normativo

Il CRMA prevede un sistema di governance strutturato, con un comitato europeo incaricato di monitorare l’efficacia delle misure, fornire orientamento tecnico e facilitare il dialogo con i partner esterni. 

L’attuazione è affidata alla Direzione Generale per il Mercato Interno, l’Industria, l’Imprenditoria e le PMI (DG GROW), in coordinamento con strumenti esistenti come il Raw Materials Initiative e il Piano d’azione 2020 sulle materie prime critiche

Dal 2011, la Commissione aggiorna ogni tre anni la lista delle materie prime critiche, tenendo conto dei rischi di approvvigionamento e del valore economico: nel 2023, l’analisi ha incluso ben 87 materiali.

Un’opportunità per l’industria europea

Il CRMA ha un impatto trasversale sull’economia europea, coinvolgendo settori cruciali come energia, mobilità, telecomunicazioni, aerospazio e difesa. Mira a rafforzare una base industriale solida e autonoma, favorendo al contempo modelli produttivi circolari, responsabili e a basso impatto ambientale.

In questo scenario, si pone in sintonia con la visione e le attività promosse da Consorzio Physis, avvalorando la bontà, l’importanza e l’urgenza di sostenere l’adozione di soluzioni tecnologiche e processi sempre più sostenibili da parte delle aziende associate, sostenendone nel concreto l’innovazione e lo sviluppo, e aprendo nuove opportunità di cooperazione e collaborazione a livello internazionale. 

ln sintesi, il Critical Raw Materials Act non è solo uno strumento tecnico, ma una leva fondamentale per costruire un’Europa più resiliente, autonoma e competitiva. Mettendo al centro la gestione responsabile delle risorse strategiche, il CRMA si propone come pilastro della politica industriale e ambientale europea del futuro.

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