Che cos’è il principio di doppia materialità?

20/Giu/2025 | Blog

Negli ultimi anni, le aspettative della società nei confronti delle imprese sono profondamente cambiate. L’attenzione crescente verso le questioni ambientali, sociali e di governance – note con l’acronimo ESG (Environmental, Social and Governance) – ha portato a una trasformazione radicale del modo in cui le aziende devono comunicare il proprio operato. 

Le tematiche ambientali includono ad esempio le emissioni di gas serra e l’uso delle risorse naturali, quelle sociali riguardano i diritti dei lavoratori, la parità di genere e l’impatto sulle comunità locali, mentre la governance si riferisce a come un’azienda è gestita, inclusa la trasparenza, l’etica aziendale e la composizione del consiglio di amministrazione. 

In questo contesto, l’Unione Europea ha introdotto un concetto chiave che sta ridefinendo la rendicontazione aziendale: la doppia materialità.

Cos’è la doppia materialità?

La doppia materialità è un principio guida della rendicontazione di sostenibilità, reso obbligatorio in Europa con l’entrata in vigore della Direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) a gennaio 2023. Questo principio impone alle aziende di osservare la realtà da due prospettive distinte e interconnesse:

  • materialità finanziaria (outside-in): valuta come le questioni di sostenibilità – come i cambiamenti climatici, la scarsità di risorse o le violazioni dei diritti umani – possano incidere sulle performance economiche, sul valore e sulla stabilità finanziaria dell’azienda;
  • materialità d’impatto (inside-out): si concentra su come le attività dell’azienda influenzano l’ambiente, la società e gli stakeholder, a prescindere dall’esistenza di effetti economici diretti.

La doppia prospettiva consente alle imprese di valutare simultaneamente i rischi economici connessi alla sostenibilità e gli impatti generati sul contesto naturale e sociale. In tal modo, le aziende possono mappare i temi rilevanti, anche quando emergono da una sola delle due dimensioni, costruendo una visione più completa e responsabile del proprio operato.

Per approfondire, consigliamo la lettura del nostro articolo Cos’è e cosa prevede la direttiva CSRD approvata a giugno 2024?

Quadro normativo e standard applicabili

La doppia materialità è oggi il cardine degli European Sustainability Reporting Standards (ESRS), sviluppati da EFRAG (European Financial Reporting Advisory Group) per supportare l’attuazione della Direttiva CSRD

Gli ESRS definiscono i principi, le metriche e gli obblighi di rendicontazione in materia di sostenibilità per le aziende operanti nell’Unione Europea, e si fondano esplicitamente sull’integrazione delle due dimensioni della materialità: finanziaria e d’impatto.

Un aspetto chiave del quadro normativo è la collaborazione tra standard setter internazionali. In particolare, la Global Reporting Initiative (GRI) – pioniera nella rendicontazione degli impatti – fornisce le basi metodologiche per la dimensione inside-out, ovvero per la valutazione degli impatti generati dalle imprese sull’ambiente e sulla società. Parallelamente, l’International Sustainability Standards Board (ISSB) concentra la propria attenzione sulla prospettiva outside-in, cioè su come i rischi e le opportunità legati alla sostenibilità influenzano la performance economico-finanziaria delle aziende.

La cooperazione tra GRI e ISSB è fondamentale per promuovere interoperabilità tra standard e semplificare il lavoro delle imprese, che si trovano sempre più spesso a dover rispondere a obblighi informativi complessi e multilivello. Questa sinergia facilita una rendicontazione integrata, coerente e comparabile a livello globale, in linea con l’ambizione dell’Unione Europea di fare da apripista nel contesto normativo internazionale.

Per le aziende dell’Unione Europea, la doppia materialità non è più una scelta, ma un obbligo normativo

Le sue implicazioni sono profonde: 

  • richiede competenze interdisciplinari (tra finanza, sostenibilità, compliance e governance); 
  • integra la sostenibilità nel processo decisionale
  • impone una nuova consapevolezza sugli impatti non finanziari, che possono rappresentare elementi critici per la resilienza, la reputazione e il valore di lungo termine

Allo stesso tempo, anche i policy maker sono chiamati a tenerne conto nella definizione di leggi e regolamenti. E mentre l’UE fa da apripista, altre giurisdizioni stanno progressivamente adottando approcci simili, riconoscendo l’approccio europeo come standard di riferimento internazionale.

Perché è importante questo principio?

L’importanza del principio di doppia materialità risiede nella sua capacità di restituire una visione più articolata, realistica e responsabile del ruolo delle imprese nella società e nei mercati.

In un contesto in continua evoluzione, le questioni ambientali e sociali sono sempre più strettamente connesse alle dinamiche economiche e, proprio per questo, limitarsi a valutare solo ciò che incide direttamente sul bilancio non è più sufficiente.

Temi come il cambiamento climatico, le disuguaglianze sociali e le crisi geopolitiche non rappresentano solo sfide etiche o ambientali, ma costituiscono fattori reali di rischio e opportunità, capaci di influenzare in modo significativo la stabilità e la competitività delle imprese.

Considerare anche gli impatti esterni dell’attività aziendale è quindi diventato essenziale per una rendicontazione che sia davvero utile, sia per gli investitori che per la collettività.

Lo confermano anche le aspettative del mercato: secondo un sondaggio globale condotto nel 2023 da Institutional Shareholder Services (ISS), il 75% degli investitori ritiene essenziale includere nella valutazione di materialità anche gli impatti esterni generati dalle aziende. Questo orientamento riflette e conferma una crescente consapevolezza collettiva: ciò che un’impresa fa – o non fa – in termini di sostenibilità può incidere sulla fiducia degli stakeholder, sulla sua competitività e sulla sua capacità di adattarsi a un futuro sempre più regolato e attento ai temi ESG.

La doppia materialità, quindi, non è solo uno strumento di compliance normativa, ma una leva strategica per migliorare la trasparenza, anticipare rischi sistemici e costruire relazioni più solide con tutti gli attori coinvolti: dagli investitori ai clienti, dai dipendenti alle istituzioni.

Come si applica la doppia materialità?

Per applicare correttamente il principio di doppia materialità, le aziende devono adottare un approccio strutturato che integri consapevolmente le due prospettive: 

  • da un lato, analizzare come i fattori ambientali, sociali e di governance possano influenzare la performance economico-finanziaria
  • dall’altro, valutare l’impatto generato dalle attività aziendali su ambiente, società e stakeholder.

Questa analisi richiede di mappare rischi e impatti anche quando sono rilevanti da una sola delle due prospettive. Ad esempio, un’azienda può trovarsi esposta a rischi climatici che minano la propria stabilità economica, oppure generare impatti ambientali significativi che, pur non incidendo subito sul bilancio, devono essere considerati e comunicati in modo trasparente.

Identificare i temi davvero rilevanti, indipendentemente dalla prospettiva, permette di rendicontare in modo più completo e credibile i rischi, le opportunità e gli impatti legati alla sostenibilità

Un approccio che rafforza il dialogo con gli stakeholder, migliora l’affidabilità dell’informazione non finanziaria e orienta l’impresa verso scelte più responsabili e resilienti.

Un cambiamento di paradigma

In sintesi, il principio di doppia materialità rappresenta un cambiamento di paradigma nella rendicontazione aziendale. Supera la visione ristretta della sola performance finanziaria per abbracciare una comprensione olistica del ruolo e delle responsabilità dell’impresa nel mondo. È uno strumento potente per promuovere trasparenza, responsabilità e sviluppo sostenibile.

Comprendere e applicare correttamente questo principio è oggi una necessità per tutte le aziende che vogliono restare rilevanti, competitive e affidabili in un contesto economico sempre più attento alla sostenibilità.

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